Antipasti-stuzzichini
Cudduddrieddri
Ingredients
quantity | ingredient name |
---|---|
1 | farina bianca di grano tenero tipo 00 |
1 | patate lessate |
2 | lievito di birra |
0.5 | acqua calda |
1 | Sale |
2 | olio extravergine di oliva |
Info box
- Preparation:
- Cooking time:
- Difficulty: 1
- Number of servings: 8
- Gluten free: No
- Vegetarian: Si
- Dairy free: No
I Cudduddrieddri sono frittelle di farina e patate della tradizione cosentina e calabrese in genere, molto antica, che vengono preparate in prossimità delle festività natalizie.
La preparazione è poco costosa e semplice da fare, anche se un pò lavorata.
Piccola divagazione, sul lievito esistono due scuole di pensiero:
La prima impone il lievito per la panificazione che richiede una lievitazione più lunga (almeno 12 ore) ma che conferisce, secondo i puristi della tradizione, un gusto antico e più vero, più da “cuddrurieddru” originale; la seconda suggerisce il lievito di birra che permette all’impasto di lievitare più rapidamente (circa 3 ore di lievitazione), cosa apprezzata da chi ha poco tempo, e da un gusto leggermente diverso ma altrettanto buono.
Fare raffreddare le patate lessate, pelarle e passarle al passapatate; disporle a fontana su una tavola da impasto, aggiungere uniformemente la farina ed unire, poco a poco, le due tavolette di lievito disciolte in circa ½ litro di acqua calda e salata.
Incominciare ad impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo e continuare per circa 10 – 15 minuti spolverando di tanto in tanto altra farina per evitare che l’impasto si attacchi alla tavola.
Ricoprire la pasta così lavorata con una tovaglia di cotone e con una coperta; cercate di evitare correnti d’aria e variazioni di temperatura e lasciarla riposare tre ore per la lievitazione.
Ora prendete la padella più grande che avete, possibilmente con il bordo alto, e versateci dentro i due litri di olio, facendolo diventare molto caldo ( ma non fatelo fumare ). Versate in un piatto un pò d’olio che vi servirà per ungervi le mani, e per evitare che la pasta vi si attacchi alle dita quando dal mucchio ne preleverete il quantitativo necessario ( circa quanto un uovo ) e cercherete di fare delle ciambelline col buco al centro. Mettete le ciambelle una alla volta mettetele in padella, col manico di un cucchiaio di legno introdotto al centro della focaccia fatela girare un po’ per evitare al buco di chiudersi, in quanto tendono a gonfiarsi, poi rigiratele per continuarne la cottura dall’altra parte.
Il “cuddrurieddru” è pronto quando avrà assunto un bel colore miele, dopo averlo tolto dalla padella adagiatelo su dei fogli di scottex per far assorbire l’olio in eccesso.
Conviene essere almeno in due per fare l’operazione frittura; uno fa le ciambelle e le adagia in padella mentre l’altro fa il resto delle operazioni.
A questo punto i “cuddrurieddri” sono pronti da mangiare; la tradizione vuole che si accompagnino al baccalà fritto con insalata sostituendo il pane, ma sono buoni anche con formaggi (meglio se freschi), affettati e acciughe oppure dolci con una spolverata di zucchero e/o miele.
La preparazione è poco costosa e semplice da fare, anche se un pò lavorata.
Piccola divagazione, sul lievito esistono due scuole di pensiero:
La prima impone il lievito per la panificazione che richiede una lievitazione più lunga (almeno 12 ore) ma che conferisce, secondo i puristi della tradizione, un gusto antico e più vero, più da “cuddrurieddru” originale; la seconda suggerisce il lievito di birra che permette all’impasto di lievitare più rapidamente (circa 3 ore di lievitazione), cosa apprezzata da chi ha poco tempo, e da un gusto leggermente diverso ma altrettanto buono.
Fare raffreddare le patate lessate, pelarle e passarle al passapatate; disporle a fontana su una tavola da impasto, aggiungere uniformemente la farina ed unire, poco a poco, le due tavolette di lievito disciolte in circa ½ litro di acqua calda e salata.
Incominciare ad impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo e continuare per circa 10 – 15 minuti spolverando di tanto in tanto altra farina per evitare che l’impasto si attacchi alla tavola.
Ricoprire la pasta così lavorata con una tovaglia di cotone e con una coperta; cercate di evitare correnti d’aria e variazioni di temperatura e lasciarla riposare tre ore per la lievitazione.
Ora prendete la padella più grande che avete, possibilmente con il bordo alto, e versateci dentro i due litri di olio, facendolo diventare molto caldo ( ma non fatelo fumare ). Versate in un piatto un pò d’olio che vi servirà per ungervi le mani, e per evitare che la pasta vi si attacchi alle dita quando dal mucchio ne preleverete il quantitativo necessario ( circa quanto un uovo ) e cercherete di fare delle ciambelline col buco al centro. Mettete le ciambelle una alla volta mettetele in padella, col manico di un cucchiaio di legno introdotto al centro della focaccia fatela girare un po’ per evitare al buco di chiudersi, in quanto tendono a gonfiarsi, poi rigiratele per continuarne la cottura dall’altra parte.
Il “cuddrurieddru” è pronto quando avrà assunto un bel colore miele, dopo averlo tolto dalla padella adagiatelo su dei fogli di scottex per far assorbire l’olio in eccesso.
Conviene essere almeno in due per fare l’operazione frittura; uno fa le ciambelle e le adagia in padella mentre l’altro fa il resto delle operazioni.
A questo punto i “cuddrurieddri” sono pronti da mangiare; la tradizione vuole che si accompagnino al baccalà fritto con insalata sostituendo il pane, ma sono buoni anche con formaggi (meglio se freschi), affettati e acciughe oppure dolci con una spolverata di zucchero e/o miele.